Mi sono trovato ad assistere ad un dibattito tra due fotografi professionisti dove il primo asseriva che la fotografia è un arte e che quindi o sei nato artista o non farai mai fotografie degne di tale nome, mentre il secondo sosteneva che, si la fotografia è un arte, ma con il dovuto studio tutti possono diventare bravi fotografi, questo discorso mi è rimasto in testa per svariati giorni e mi sono interrogato su cosa fosse la fotografia per me (che non sono fotografo professionista), io amo la fotografia, amo fotografare e amo osservare i lavori di altri, non mi reputo un buon fotografo e non lo dico per modestia ma lo dicono gli esperti, credo di avere fatto in tutta la mia vita una decina di foto buone e migliaia di foto sbagliate o semplicemente banali, sicuramente non ho “l’arte” di fare fotografie, allora per questo dovrei smettere di fotografare? Mentre mi interrogavo su questo punto, mi è venuto in mente quando verso i 10 anni mi regalarono una polaroid, (La ricordate? La foto veniva stampata direttamente dalla fotocamera in pochi minuti, e restavi impaziente mentre osservavi il miracolo che avveniva e la foto che pian piano prendeva colore…) bene ricordo pomeriggi interi passati a fotografare e ricordo che la cosa mi emozionava! Allora ho capito che forse per me la cosa più importante della fotografia non è ne l’arte ne la tecnica ma l’emozione che suscita principalmente in me stesso e poi a chi la osserva!!! La fotografia è riuscita non quando applichiamo tutta la tecnica studiata ma quando trasmette un emozione anche a discapito della perfezione, la fotografia è riuscita quando a chi la osserva scappa un sorriso o una lacrima, uno sbuffo o un “wow” o semplicemente lascia senza parole…
E poco importa se è scattata con una reflex da migliaia di euro o con uno smartphone… non fossilizatevi sull’attrezzatura e sulle regole, uscite osservate andate sugli stessi luoghi anche decine di volte ogni volta sarà diverso, fate si che la fotocamera non diventi un estensione del vostro corpo ma della vostra anima. Sarete grandi Fotografi quando non osserverete più con gli occhi ma con l’anima.
Ho continuato a ricordare tutti i momenti fotografici che mi hanno emozionato e uno su tutti fù quando mi trovai a Firenze per il primo anniversario di matrimonio, all’epoca avevo una reflex entry level con obiettivo standard, come sempre eravamo in tre, io mia moglie e la reflex,
mi trovavo per l’ennesima volta ad attraversare il ponte vecchio e per l’ennesima volta stavo per fotografare, come decine di persone il ponte subito successivo (non ricordo il nome), stavo per fare la centesima foto banale della giornata, quando mi fermai un istante chiusi gli occhi e mi chiesi, cosa ti suscita questo ponte, cosa vuoi trasmettere con questa foto, fù come isolarsi dal resto del mondo sentii il peso della storia, quanta gente passata da lì con i prorpi pensieri, problemi, quanti baci rubati e storie d’amore, allora il ponte non mi parve più fissato al suolo, mi sembrò sospeso tra cielo e acqua, il tempo mi sembrò rallentato il riflesso sull’acqua richiamava i pensieri delle persone passate negli anni d’improvviso nella mente si materializzo il titolo della foto: “Riflettendo…” aprì gli occhi… CLICK… impressionai un emozione…
0 commenti